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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

Tempesta

Qui cadde Tempesta tra i biancori invernali i rossi delle faggete sotto questo cielo blu infinito. Guardo i valloni fioriti: echi, lontani, di guerre indimenticate passano tra gli stormi di rondini spaurite. Immobile resto senza pensieri ascolto racconti non detti gesti antichi rumori lieti attendo suoni che stravolgano la quiete irreale Attendo chi non può ritornare in queste case arroccate di pietra bianche lapidi sui muri testimoni. Guardo lontano i monti - Qui cadde Tempesta mi disse l’amico vecchio - Non torna?! - No! – dissero alla madre. Attendo Cosa?! La vita che torna.

Diario non troppo segreto di un fine settimana in Toscana....immaginario!!!

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Sono a casa quando vedo la polvere rossa alzarsi dietro al lunotto dell’auto che procede a sbalzi nella strada sterrata, quando apro la portiera ed il profumo della lavanda appena sfiorita, del rosmarino e del timo abbarbicato sulle pietre lisce invade l’abitacolo. Ora sono a casa e lo so, è la consapevolezza che mi si avvinghia alle viscere ogni volta che il piede poggia sull’erba umida di Pievescola, ogni volta che guardo le colline voluttuose sospese tra il cielo ed il rosso della terra arata, ogni volta che il vento scompiglia l’erba girandola dal verde cupo al tenero quasi bianco, ogni volta che assaggio la quiete che mi invade, che invade tutti i sensi insieme, d’un colpo, quasi volesse strapparmi ricordi ed emozioni troppo radicate e tristi. I miei occhi non lacrimano per emozione femminile ma perché mi sento come alla fine di un viaggio doloroso e finalmente ritorno dove il mio corpo e la mia mente riposano e riposeranno, dove tutto il dolore di questo anno infinito, delle